sabato 13 gennaio 2007

Droga, dalla natura alle nevrosi d'oggi di Michele Serra

Allora oggi si tratta di completare con i connettivi questo testo di Michele Serra.
Gli uomini si drogano da millenni: per lenire il dolore 1_________ la fatica.La natura è un incredibile bazar di erbe analgesiche e/o allucinogene, funghi dell'oblio, umori eccitanti, la liceità di questo genere di pratiche non è stata mai troppo discussa, 2_________ si trattava di aiutarsi a reggere l'inumana sofferenza di campare. Il contadino boliviano denutrito masticava foglie di coca per sopportare meglio la sua soma quotidiana, mica per il gusto di sballare nel weekend.La faccenda si è fatta molto più complicata 3_________ le droghe, al pari di tante altre cose, da laborioso espediente per tirare avanti (4_________ da viatico per certi transfert di tipo culturale 5_________ religioso) sono diventate un comfort voluttuario, uno sfizio, una merce di consumo.Così come gli obesi e i bulimici sono coloro 6_________ hanno perduto il valore d'uso di proteine e calorie (e di proteine e calorie possono anche morire), i drogati sono coloro 7_________ assumono alcune particolarissime sostanze non più per saltuaria necessità 8_________ per ossessione culturale 9_________ per dipendenza psicologica.E a volte ne muoiono, e più spesso si distruggono la salute: fisica, mentale 10_________ anche economica. La dipendenza dalle droghe è diventato un gravissimo problema sociale, 11_________ mina e invalida individui quasi sempre giovani, e 12_________ alimenta a dismisura il mercato nero 13_________ la criminalità. Questo problema ha generato, tra gli altri inconvenienti, anche una vera e propria forma di panico 14_________ non aiuta (è il mio parere) a risolverlo.15_________ fumai, a quindici anni, il mio primo e penultimo spinello, rimasi profondamente deluso dal suo piccolo effetto inebriante, e 16_________ rimasi infastidito dall'estasi semi-sacerdotale nella quale fingevano di sprofondare coloro 17_________ me lo avevano offerto.Più 18_________ da quella droga, mi allontanai da quei 'drogati' il cui eccesso di devozione alla sostanza 19_________ ai suoi poteri mi parve ridicolo e imbarazzante. Più tardi lessi la testimonianza di un grande poeta, Ungaretti, 20_________ raccontava. molto divertito, di avere fumato cannabis in America, e di averla trovata infinitamente meno eccitante della sua propria 'droga autogena', la poesia 21_________ gli ravvivava il cervello.
tratto da: Musica, rock ed altro supplemento a la Repubblica del 14.5.98

1 commento:

Angels Bargalló ha detto...

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Droga, dalla natura alle nevrosi d'oggi di Michele Serra

Gli uomini si drogano da millenni: per lenire il dolore e la fatica.
La natura è un incredibile bazar di erbe analgesiche e/o allucinogene, funghi dell'oblio, umori eccitanti, la liceità di questo genere di pratiche non è stata mai troppo discussa, fìnchè si trattava di aiutarsi a reggere l'inumana sofferenza di campare. Il contadino boliviano denutrito masticava foglie di coca per sopportare meglio la sua soma quotidiana, mica per il gusto di sballare nel weekend.
La faccenda si è fatta molto più complicata dacché le droghe, al pari di tante altre cose, da laborioso espediente per tirare avanti (o da viatico per certi tranfert di tipo culturale e religioso) sono diventate un comfort voluttuario, uno sfizio, una merce di consumo.
Così come gli obesi e i bulimici sono coloro che hanno perduto il valore d'uso di proteine e calorie (e di proteine e calorie possono anche morire), i drogati sono coloro che assumono alcune particolarissime sostanze non più per saltuaria necessità ma per ossessione culturale o per dipendenza psicologica.
E a volte ne muoiono, e più spesso si distruggono la salute: fisica, mentale e anche economica. La dipendenza dalle droghe è diventato un gravissimo problema sociale, perché mina e in valida individui quasi sempre giovani, e perché alimenta a dismisura il mercato nero e la criminalità. Questo problema ha generato, tra gli altri inconvenienti, anche una vera e propria forma di panico che non aiuta (è il mio parere) a risolverlo.
Alle droghe si attribuiscono poteri demoniaci che finiscono per esaltarne, anche contro la volontà dei demonizzatori, il potere di suggestione sugli spiriti più fragili. La loro potenza, in qualche caso già devastante, è amplificata dall'aura di peccato e di proibito che le circonda.
Quando fumai, a quindici anni, il mio primo e penultimo spinello, rimasi profondamente deluso dal suo piccolo effetto inebriante, e sopratutto rimasi infastidito dall'estasi semi-sacerdotale nella quale fingevano di sprofondare coloro che me lo avevano offerto.
Più che da quella droga, mi allontanai da quei 'drogati' il cui eccesso di devozione alla sostanza e ai suoi poteri mi parve ridicolo e imbarazzante. Più tardi lessi la testimonianza di un grande poeta, Ungaretti, che raccontava. molto divertito, di avere fumato cannabis in America, e di averla trovata infinitamente meno eccitante della sua propria 'droga autogena', la poesia che gli ravvivava il cervello.